Quando il prima sarà adesso?

Nel tempo visto come ciclico e spiraliforme verso un punto zero, un punto Alfa-Omega che è contemporaneamente fine e inizio, e non come una linea retta che inizia da un punto del lontano passato (Big Bang?) per raggiungere un indistinto futuro, cosa può succedere quando si raggiunge una singolarità, un’anomalia, una discontinuità in questa spirale del tempo (forse il punto in cui questa ha origine e fine contemporaneamente)?

Potrebbe succedere come se noi fossimo gli spettatori di un film, e a un certo punto vi è una scena del film che rappresenta noi che stiamo guardando la scena del film che rappresenta noi che stiamo guardando la scena del film che rappresenta…, così, all’infinito.

Un punto della spirale del tempo di 25,960 anni fa potrebbe essere lo stesso identico punto che raggiungeremo-abbiamo già raggiunto, con una sovrapposizione pressochè perfetta, anzi, nessuna sovrapposizione: è praticamente lo stesso identico punto, ne’ più, ne’ meno. Senza doppioni. L’originalità assoluta.

Autore: Civiltà Scomparse

Questo blog tratta di punti di vista inconsueti sul mondo che mi circonda, in particolare inerenti l'esaurimento storico del tipo di realtà a cui siamo abituati. Il suo approccio al riguardo non è nè troppo credulone nè troppo scettico, consapevole della complessità del reale e della parzialità dei vari punti di vista. Perciò qui dentro non troverete né ossessioni complottiste-new age né atteggiamenti da scettico iper-razionalista e scientista: due facce della stessa medaglia, a mio parere. Civiltà Scomparse si limita a percepire quanti "punti di fuga" ci sono nella realtà che viene considerata normale, prendendo anche, occasionalmente, spunto dall'informazione alternativa, per tracciare nuove vie dell'immaginario. Buone visite.

2 pensieri riguardo “Quando il prima sarà adesso?”

  1. che ora che mi ci fai pensare potrebbe essere anche il senso di “ritorno al futuro II” e di tanti altri film, compreso la scenetta da te postata che essendo molto autoironica ha ancora più effetto.
    L’altro giorno ad esempio davano in tv “sliding doors” e stavo pensando come negli ultimi tempi erano aumentati i film su realtà parallele, universi alternativi, ne spuntano come funghi (ne ho uno dello scorso anno che ancora devo vedere “another earth” sempre sul concetto di trauma-universi paralleli).
    Negli universi paralleli il concetto è apparentemente diverso, ovvero un evento, chiamiamola una singolarità, uno stargate che genera due mondi, ad esempio nella serie tv fringe in una realtà non è avvenuto l’11 settembre, ma Obama è stato sempre eletto in tutti e due i mondi. In Sliding Doors, in una realtà la protagonista scopre che il fidanzato le fa le corna e questo la porterà a cambiare vita (il solito trauma), nell’altra lo scoprirà in ritardo dopo un incidente (altro trauma), ma il destino in se non cambia.
    La singolarità in questo senso ci porta in diversi universi paralleli, dove noi sperimentiamo diverse esperienze, ma arriviamo sempre allo stesso punto, probabilmente con una percezione più arricchita! Insomma si ha una singolarità e dipende da noi riuscire a sfruttarla per entrare in una nuova realtà (la prima realtà di sliding doors, quella in cui la protagonista scopre le malefatte del compagno e se ne libera) o rischiare di subire un trauma che ci dia uno scossone.
    Post molto stimolante comunque!

    1. Grazie 🙂
      Il discorso che tu fai sulle dimensioni parallele, mi risuona con ciò che viene chiamato “passaggio dallo spaziotempo al tempospazio”, fenomeno che certi studiosi mettono in relazione con il cosiddetto “esperimento Philadelphia” degli anni 40, quando dei forti campi elettromagnetici fecero “scomparire” degli esseri umani (e alcuni di questi furono purtroppo vittime anche di autocombustione spontanea.) Gli esseri umani scomparsi potrebbero essere finiti in una dimensione rovesciata rispetto a quella di cui facciamo esperienza normalmente, diametralmente opposta, chiamata “tempo-spazio” (e non “spazio-tempo”), nella quale il tempo si percepisce come fermo immobile, ed è lo spazio a modificarsi, nello stesso modo in cui noi, nella ordinaria percezione, vediamo modificarsi il tempo. In questo caso, tutte le varie “linee temporali” vengono percepite simultaneamente, penso come una specie di “paesaggio”; con i vari “avvenimenti nel tempo” che cambiano a seconda dei vari punti di vista, come cambia a seconda dei vari punti di vista, per esempio, una montagna, se noi la vediamo da un punto piuttosto che da un altro.

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