Anche se qualcuno può definire il calendario Maya utilizzando il nome di un tipo di mozzarella, mi pare che – al di là dei simbolismi cronologici e degli allineamenti – gran parte di ciò che espone Marco Fardin in questo video sia tutt’altro che campato in aria.
Il calendario Maya si sviluppa con nove onde o livelli ciclici, ognuno di essi venti volte più veloce del precedente. Questo schema ad onde viene chiamato “dei sette giorni e delle sei notti”. Il 28 ottobre 2011, tutti e nove i livelli sono stati completati. Da questo momento in poi tutte le potenzialità dell’individuo possono manifestarsi. Le onde si dividono in “notti” e “giorni”, dunque. Durante le “notti” vi è l’applicazione del cambiamento di coscienza sperimentato nei cosiddetti “giorni”.
Questi ultimi livelli di coscienza hanno il compito di rompere il dominio maschile degli ultimi cinquemila anni (patriarcato, domino dell’economia e della tecnica, guerre), e portare a una emersione del dominio femminile (collaborazione, creatività, arte)
Noi ci troviamo adesso più o meno a metà della settima notte dell’ottavo livello di coscienza. Nella parte successiva della settima notte – dal 26 aprile al 23 ottobre 2012 – avremo la preparazione dell’ottavo giorno dell’ottavo livello. L’ottavo giorno è quando, per la prima volta nella storia umana, l’energia femminile (collaborazione, creatività, solidarietà) supererà sulla terra l’energia maschile. A partire dal 26 aprile e nei prossimi mesi fino a tutto il 2013, avverrà un cambiamento nell’equilibrio del potere mondiale. La parte orientale, “femminile” del pianeta (Cina, India e altri) prenderà il sopravvento economico sulla parte occidentale del pianeta e, nello stesso tempo, i valori olistici, che privilegiano il tutto anzichè la parte, cominceranno a entrare nella coscienza collettiva.
Nei prossimi giorni vi saranno due importanti cambiamenti secondo il calendario Maya. Il 20 maggio e il 6 giugno 2012. L’allineamento interplanetario che chiude un ciclo di circa 26.000 anni tra Alcyone (sole centrale della costellazione delle Pleiadi) e il Sole. Grazie alla risonanza tra i due soli, il pianeta Terra verrà stimolato da un tipo di energia totalmente diversa da quella attuale, legata al cambiamento, alla libertà e all’apertura all’universo. Nell’altra data, il 5-6 giugno, il secondo transito del pianeta Venere davanti al Sole, dopo quello dell’8 giugno 2004. Questo doppio transito a pochi anni di distanza l’uno dall’altro accade una volta ogni cento anni e più. Si avuto modo di scoprire che durante un doppio transito di questo pianeta, la specie umana ha compiuto un balzo in avanti nella comunicazione. Apertura di nuove rotte marittime, unioni postali, nascita di unioni scientifiche internazionali. Dopo il primo transito di Venere del 2004 abbiamo assistito a un incremento enorme della consapevolezza umana. Visione di numeri doppi negli orari (11:11), le sincronicità, intuizioni e percezioni quasi telepatiche. Tutto questo è aumentato in modo esponenziale dal 2004. Nascita e diffusione di strumenti internet come YouTube, Facebook, Twitter (per citare i più noti) che sembrano dare l’impressione di un annuncio – ancora basato sul livello fisico – di una mente unificata prossima ventura, una coscienza collettiva planetaria. Il 6 giugno 2012, secondo la leggenda Maya, abbiamo la discesa sulla terra di Kukulkan, la coscienza cristica, quindi probabilmente l’inizio di una nuova epoca, orientata alle piccole percezioni, alle percezioni sottili, all’empatia e alla telepatia.
In questo periodo così cruciale di maggio-giugno, cerimonie, condivisioni, meditazioni collettive sono le benvenute. Ma, oltre a questi strumenti, è certamente di fondamentale importanza la consapevolezza (che si deve diffondere gradualmente nella coscienza umana) di come noi possiamo creare il nostro mondo attraverso il pensiero, lo stato di coscienza, che la nostra paura attrae, a livello esterno, proprio ciò che poi ci fa paura. La consapevolezza che la colpa dei mali della Terra non è nelle mani di qualcuno al di fuori di noi, ma che siamo noi stessi a creare il nostro mondo, come le metropoli grigie, squadrate, le quali sono la diretta conseguenza di uno stato di coscienza, materialistico, razionalistico. Sta a noi quindi cambiare co-creando il mondo che vogliamo. E adesso abbiamo a disposizione l’energia in arrivo per questo cambiamento, anche se dobbiamo sempre tenere conto di come non siano delle date del calendario a cambiarci ma la nostra attiva partecipazione nel processo.
Credo di essere una persona abbastanza razionale e che si sa guardare dal di fuori per non cadere in forme di mitomania autoindotta; riscontro nella mia vita personale, concreta, materiale e interiore, un addensamento di episodi effettivamente sorprendente sui quali non sto a soffermarmi e chi deve capire capirà; ci sarà una componente almeno di autosuggestione immagino, ma anche mettendola in conto, la frequenza percentuale nel quotidiano di quanto mi avviene mi sembra francamente singolare, tale da costituire un’anomalia rispetto al passato e da aver generato un percorso di ricerca e approfondimento su più fronti che sembra portare a sua volta esiti, a proposito dei quali ancora poco però riesco in verità a districarmi.
Trovo interessante questo video, mi sembra peraltro mancare un po’ di senso critico rispetto a concetti che vengono proposti in modo assertivo, quasi ne fosse da dare per scontata la veridicità. Vorrei capire cosa significa per esempio “massimo stato quantico”, che come parametro qualitativo e quantitativo mi sfugge un po’, pur non essendo a digiuno di teorie sull’omogeneità fra riflessioni della fisica quantistica, della psicologia e delle tradizioni meditative orientali.
Che l’universo femminile poi abbia a che fare maggiormente di quello maschile con creatività e sensibilità mi sembra un po’ un concetto superato e stereotipato, da rivista patinata da leggere dalla parrucchiera. Volendo guardarci, nella storia semmai c’è una preponderanza di artisti maschi in tutte le discipline ed è facile poter riscontrare invece infiniti esempi di come proprio alle donne tocchi spesso un senso pratico maggiore rispetto agli uomini, stringente razionalità e pragmatismo (posto poi il vizio molto italiano di attribuire all’arte categorie quasi in toto affettive ed emozionali, dimenticandone la struttura tecnico-teorica e l’implicita valenza prettamente intellettuale e culturale, nel senso che per creare un’opera d’arte ci vuole una gran dose di praticità e pragmatismo, competenza e studio, maschili o femminili che si voglia).
Non credo che la possibilità di comprensione di quanto sta accadendo in questa fase possa essere aiutata da assunti legati a luoghi comuni di questa o quella temperie culturale. L’unica dimensione distintiva dei due generi agisce i piani antropologico e psichico, fatto salvo quello meccanico del fisico, anche se con adeguate dosi di ormoni nuotatrici e centomestriste tentano di colmare il divario nelle performance atletiche con il corpo maschile, dotato da Madre natura di caratteristiche diverse senza che questo debba diventare un motivo di colpa per l’uomo e di invidia per la donna. Personalmente per esempio vedo molto “positivismo” deteriore nel tentativo in corso da decenni da parte di molte donne di trovare una pariteticità con l’altro sesso assumendone paradossalmente i comportamenti e tratti peggiori, sempre individuati sull’onda di stereotipi socio-culturali, e attraverso ogni strumento e artificiosità possibile, dal bisturi al silicone, agli integratori, ai corsi di arti marziali, alla rivendicazione della leadership sul lavoro in giacca pantaloni e sigaro, in politica indulgendo in corruttele di ogni tipo e aprendosi la strada ai festini burlesque dell’impero in decadenza.
Non so verso cosa stiamo andando, se sarà migliore o peggiore, sfronderei però il percorso analitico ed ermeneutico con cui si cerca di capirlo da consunti antagonismi e categorie di merito del tipo “maschi contro femmine”, che hanno senso all’asilo quando i due generi devono prendere “le misure” psichicamente l’uno rispetto all’altro, ma poi andrebbero vivaddìo superati.
Tutto quanto viene detto nel video certo avrebbe maggior scientificità se per ogni affermazione che si fa venissero citate fonti riscontrabili a supporto argomentativo, così da poter fare le necessarie verifiche. Altrimenti più che di un ragionamento che ci informa di qualcosa, rischiamo di porci al cospetto del possibile sermone di un qualsiasi predicatore misticheggiante in salsa new age. Che ci sta benissimo, ma sempre nella rivista patinata per signore future cape del mondo da guardare dalla parrucchiera e non nella rete come luogo nel quale starebbe avvenendo uno di quei citati grandi processi verso la comunicazione reale fra le diverse individualità, in una sorta di cablaggio collettivo e sinaptico della “mente terra”.